Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Una breve considerazione sul bel programma di Mentana di iersera, l'intervista a La Vitola e' stato un colpo giornalistico di assoluto rilievo. I giornalisti in studio non sono stati assolutamente morbidi nei suoi confronti, ed era immaginabile. Pero'...
...pero' Mentana ha bucato, La Vitola s'e' mostrato un osso duro. E' riuscito a sviare le domande ed apparire sempre pacato e sereno. Il suo ruolo nella storia e' chiaro ma da telespettatore che non conosce gli atti processuali ho capito che ci sono poche prove reali a suo carico e tante supposizioni.
1 a 0 per il momento.
Ieri proponevo la proposta Travaglio per la manovra. Se ascoltiamo la Confindustria e il suo giornale, il Sole 24 ore, la ricetta per far ripartire l'Italia e' segnata da pochi punti: meno tasse alle imprese, piu' infrastrutture (non tutte quelle necessarie all'Italia, solo quelle dove gli appalti sono affidati agli amici), vendita' dei beni pubblici, privatizzazioni, semplificazione burocratica, pensione a settant'anni e a sorpresa aumento delle tasse universitarie.
Caspita cara Marcegaglia, l'ultimo e' un colpo al cuore per chi come me crede nella liberta' di studio ed odia il numero chiuso. Ma guardiamo gli altri punti...
...vendere i beni dello stato e privatizzare equivale in questo momento a svendere il sistema paese. Immaginiamo di vendere Finmeccanica, che al di la' di tutte le storture che stiamo conoscendo per mano dei suoi dirigenti corrotti, e' un gioiello tecnologico che deve restare in mano ad uno stato sovrano.
Alla semplificazione burocratica ci sta pensando Brunetta che sta eliminando i certificati, ha paura di esser sepolto da questi.
La pensione a settant'anni se la facciano gli industriali ed i politici, perche' devo rompermi il ... per quarant'anni e trovarmi in tasca quattro spicci? Ma la cosa che piu' mi lascia perplesso e' che nessuno mi spiega come allungare l'eta' pensionabile migliori la situazione della disoccupazione giovanile in Italia.
Cara Marcegaglia mi rispondi?
l'altro ieri a Che Tempo che Fa Marco Travaglio ha proposto le sue ricette per le manovre finanziarie prossime a divenire: in sostanza l'idea di fondo e' tagliare le spese inutili. A suo vedere, basta non fare il ponte sullo stretto e la TAV per risparmiare un bel po' di soldi altrimenti spesi in opere inutili. Tagliamo la politica e puff, risparmiati altri 10 miliardi. E poi mettiamo mani nel grande bacino dell'evasione fiscale e delle mafie.
Bello, ma cosa risolviamo? Non entro nel merito delle due opere citate, ma non creare infrastrutture porta a mordersi la coda come i cani. Non risolve, ma spendere in infrastrutture avvicina citta', popoli e soprattutto da' lavoro. Quanto e' importante la Catania - Ragusa in Sicilia? Quanto e' importante il completamento della Salerno - Reggio Calabria?
E poi come combattiamo l'evasione fiscale? Travaglio consiglia di controllare le macchine di lusso e fa un paragone che impressiona ma non mi convince: nel 2010 si sono vendute circa duecentomila auto di lusso, e con tale accezione si intendono le auto che costano piu' di centomila euro. E quanti sono gli italiani che dichiarano un tale reddito? Circa settantamila a suo dire, per cui ci sono stranamente 130000 auto in piu' del dovuto.
Idea chiara e messaggio chiaro, controlliamo tutte le auto di lusso e i loro acquirenti e scopriremo gli evasori fiscali? Assolutamente no, son convinto che queste saranno intestate a societa' e solo noleggiate agli utilizzatori finali. Che tra l'altro non compaiono da nessuna parte.
Invece, sono sponsor di un'idea letta sul blog di economisti Noise from Amerika, qui scrivono quotidianamente idee con le idee chiare su tutto quel che riguarda la moneta. E da li' vi riporto una proposta semplicissima... cataloghiamo tutti i conti correnti italiani con la somma dei "movimenti avere" per uno specifico anno ed il nome e cognome del correntista! Incrociamo questo dato con la dichiarazione dei redditi dello stesso e guardiamo le disparita'. Se dichiaro di guadagnare un reddito di diecimila euro l'anno e nel mio conto entrano soldi per trentamila euro, un funzionario dell'agenzia dell'entrate alza il telefono e mi chiama: Signor Basile come mai c'e' questa disparita'? Se la mia risposta non lo convince scatta un controllo dettagliato.
In un attimo avremmo una lista di potenziali evasori, poi come l'economista suggerisce si potrebbe scegliere una soglia minima di differenza per limitare il primo numero di "controllati" o una soglia minima di "movimenti avere" per non controllare coloro che magari fanno gli operai in nero in un cantiere edile, e cosi via...
E Confindustria che propone?
Iersera Berlusconi e' andato a trovare il presidente Napolitano, subito son circolate le voci di un possibile passo indietro. Ma vah! Chi ci credeva? In realta' dicono che abbiano parlato di Banca d'Italia, di intercettazioni e di nuove azioni per far ripartire il sistema paese.
E dal mio piccolo suggerirei ai nostri governanti di aggiungere al testo due parole: responsabilita' e fiducia.
Responsabilita' per le proprie azioni, dalle piu' gravi: punire una negligenza medica che causa la morte di un paziente sano, fino a quelle piu' banali ma che ci colpiscono tutti i giorni... andiamo al comune a chiedere un documento specificando che ci serve per ricevere un determinato servizio e l'ufficiale comunale insiste che dobbiamo averlo in bollo. Beh, lo fai, no? Ebbene, se si scoprisse che quel bollo non serviva devo avere il diritto di tornare al comune e chiedere indietro i soldi ma non dal comune, ma dal dipendente che ignora la legge. E' un esempio assurdo che ho voluto fare, per inglobare tutte quelle piccole azioni che quotidianamente ci capitano e per le quali nessuno paga in caso d'errore.
Fiducia nello stato, quest'entita' astratta e' ormai accettato da tutti non e' affidabile. Una volta si credeva a cio' che diceva un poliziotto solo perche' tale, non avrebbe mai potuto dire una falsita'. Ora non si crede ai politici, la loro parola vale meno di zero. L'istituzione Stato ha perso (se l'ha mai avuta) l'accezione "siamo noi". Ormai e' un'entita' d'altri, con cui convivere e sopravvivere. Perche' non partire dall'impegnarsi ad applicare quella legge sulla semplificazione che aveva introdotto lo stesso Governo Berlusconi in cui si diceva chiaramente "le leggi non devono piu' riferirsi ad altre leggi", devono essere chiare gia' da se'. Senza rimandare al comma X dell'articolo Y, per virtu' del DL ... Non si capisce nulla se non sei un avvocato. E poi iniziamo ad introdurre un corso per tutti i neo-parlamentari "le 100 cose che non devo dire": aboliro' le tasse, daro' un milione di posti di lavoro, avremo citta' piu' sicure,...
Qualche giorno fa ho visto il trailer di un film con Abbatantuono, nel produttivo nord ovest ci si svegliava un di' con un miracolo al contrario: sparivano tutti gli extracomunitari e di colpo si bloccavano fabbriche, perché non c'era manodopera a basso costo, ristoranti che non avevano più nessuno in cucina a fare il lavoro sporco, non trovavi neanche più un lava vetri per strada.
Immaginiamo un giorno in cui non ci sono più maestri a scuola e nemmeno un bidello, oppure gli ospedali vuoti non per mancanza di pazienti ma perché non ci sono medici e infermieri. Solo i sorci invadono i corridoi. E neanche le cure fai da te sono possibili, per i farmaci salva vita devi aprire un mutuo...
... Niente autobus e tram, cumuli di spazzatura da far sembrare Napoli di qualche mese fa una città svizzera.
Chiaro il quadretto? Beh, il fallimento dell'Italia e qualcosa di peggio.
Siamo alla frutta ma non ci alziamo da tavola. Questa e' la sensazione che ho dell'Italia ogni volta che seguo un TG. Sabato m'e' piaciuta la battuta del ministro Martino a In Onda su La7, il ministro affermava che: "una democrazia non si contraddistingue dall'avere un Governo, quella l'abbiamo anche nelle dittature, ma dall'esistenza di una opposizione che faccia l'opposizione". E questa effettivamente manca nel nostro paese.
Aggiungiamo la brutta figura di Di Pietro degli ultimi giorni, la candidatura del figlio al consiglio regionale del Molise, non sara' un trota ma sicuramente e' avvantaggiato dal fatto che le persone scriveranno "Di Pietro" nella scheda elettorale ricordandosi del padre. Non viaggia sotto mentite spoglie.
Insomma, il declassamento di oggi di Standard & Poor e' solo l'ennesimo gradino al ribasso del sistema paese e mi chiedo quand'e' che vedremo gli industriali scendere in piazza?
Sono anni che non compro coriandoli, da bambino ricordo di aver scoperto il trucco: quei pezzettini colorati altro non erano che pezzi di giornale sui quali una mano astuta aveva passato la pittura colorata. Solo da un lato pero'. E cosi' mi mettevo li' a cercare di ricostruire la tela del coriandolo, mettevo vicino i coriandoli come i pezzi di un puzzle alla ricerca di un ordine, di una parola di senso compiuto, di un pezzo della storia. Ero convinto che dietro quelle parole si potesse nascondere un pezzo di storia di qualcosa o di qualcuno. La storia e' fatta di piccoli pezzi, di piccoli coriandoli che a se fan poco: "aver conosciuto l'uomo che armo' la mano dell'assassino di Walter Tobagi", messi assieme fanno lotta continua e gli anni di piombo. Oggi volevo essere un coriandolo: un pezzo di storia di qualcosa con su scritto "oggi sono in sciopero contro questo governo" e invece qualcuno mi ha girato e m'ha passato una mano di pittura colorata.
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